6 ottobre 2017

Cashmere, vietato improvvisare

Quali competenze pretendere per l’analisi di fibre grezze e manufatti

Il cashmere è una fibra tanto preziosa quanto complessa da valutare, a maggior ragione quando è in mischia con lane di origine diversa e altre fibre proteiche speciali.
Affinché un’analisi su cashmere sia realmente attendibile, le competenze specifiche del laboratorio che le esegue sono un requisito decisivo.
Entrano in gioco, infatti, fattori strettamente legati all’esperienza e alla sensibilità dell’analista, alla conoscenza dei luoghi di produzione e del lavoro di raccolta e selezione delle fibre, allo studio dei cambiamenti morfologici dovuti alla selezione e all’incrocio degli animali, al confronto costante con altri esperti del settore in round trial sempre più impegnativi.

L’autorevolezza di Brachi Testing Services si fonda esattamente su questi elementi, maturati in quarant’anni di lavoro in questo specifico settore. Il laboratorio, oggi, è un punto di riferimento assoluto per i test sul cashmere, come provano i numerosi accreditamenti internazionali e il riconoscimento da parte di organismi impegnati da sempre nella tutela di questa fibra.
Un realtà resa possibile anche da dotazioni strumentali di ultima generazione, costantemente adeguate alle più recenti innovazioni. Tra queste, oltre alle apparecchiature di microscopia ottica, figura anche un microscopio elettronico a scansione (SEM) per mezzo del quale è possibile eseguire i test di composizione secondo lo standard ISO 17751 Part  2 : 2016.


Brachi Testing Services è accreditato ACCREDIA secondo il disposto della norma ISO 17025 per numerosi test, elencati in calce al presente articolo.
Da oltre vent’anni, inoltre, è accreditato da INTERWOLLABS - International Association of Wool Textile Laboratories per i test di finezza delle fibre attraverso metodi air-flow, microscopio a proiezione e OFDA (Optical Fiber Diameter Analyzer).

Tra le numerose prove accreditate figura la determinazione della composizione qualitativa e quantitativa tra lana, cashmere, yak e loro mischie con metodo proteomico, attraverso cromatografia liquida ad alta pressione con rilevatore di massa.
A questo campo di ricerca – finalizzato alla messa a punto di un metodo oggettivo che utilizza, oltre al microscopio, una tecnica chimica strumentale – Brachi contribuisce direttamente, collaborando con il Working Group 22 della ISO – International Organization for Standardization per elevare il metodo a standard internazionale.

Sull’iter del metodo proteomico ISO DIS 20418-1 per la quantificazione di cashmere, lana e yak vale la pena aprire un inciso di attualità. Giunto in sede ISO allo stato d’inchiesta (DIS), il metodo ha subito uno stop fisiologico dettato dalla necessità di dare risposta ai commenti e richieste di chiarimento giunte al gruppo di lavoro da alcuni Paesi membri.
Al meeting ISO/TC38/WG22 tenutosi lo scorso settembre all’istituto CITEVE - Technological Centre for the Textile and Clothing Industries of Portugal di Vila Nova de Famalicão, in Portogallo, l’assemblea ha concordato l’avanzamento del metodo alla fase di Final Draft (FDIS). La pubblicazione è prevista per i primi mesi del 2018, dopo un’ultima voltazione per commenti editoriali.

Anche valutare il Grado di Qualità del cashmere richiede competenze non comuni. Stabilire che un prodotto sia composto interamente di cashmere, per esempio, potrebbe non essere sufficiente, visto che i prezzi di questa fibra oscillano da qualche decina di euro al chilogrammo a oltre cento.
Un fiore all’occhiello del laboratorio è in questo senso l’accreditamento secondo lo standard tecnico cinese SB/T 10629, che classifica il cashmere – sia esso allo stato di fiocco o in manufatti – in Gradi di Qualità,che vanno da Premium Grade a Grade I, Grade II, Grade III e Grade IV. Brachi Testing Services è uno dei pochi laboratori al mondo accreditati per stabilire la collocazione del prodotto in una di queste categorie, valutando requisiti quali la purezza, la lunghezza, la finezza e il grado di pulizia delle fibre, la presenza di fibre danneggiate o decolorate e di fibre ordinarie.

TEST SUL CASHMERE ACCREDITATI ACCREDIA
- Determinazione del diametro delle fibre di lana mediante il microscopio a proiezione: UNI EN ISO 137 : 2016 ;  UNI 5423 : 1964;  GB/T 10685 : 2007
- Determinazione del diametro e della percentuale delle fibre midollari nella lana e altre fibre animali mediante il microscopio a proiezione: IWTO 8 : 2011
- Determinazione del diametro delle fibre di lana grezza (core samples) con il metodo air-flow: IWTO 28 : 2013
- Determinazione del diametro della lana lavata in tops, nastri cardati, con il metodo air-flow: IWTO 6 : 2013;  ASTM D 1282 : 2005/2009
- Determinazione del diametro medio e della distribuzione del diametro delle fibre di lana mediante Optical Fiber Diamater Analyzer (OFDA): IWTO 47 : 2013;  ASTM D 6500 : 00/2012e1; GB/T 21030 : 2007
- Determinazione della lunghezza media e della distribuzione della lunghezza delle fibre mediante la misura della singola fibra: ISO 6989 : 1981 Method A
- Determinazione della composizione  quantitativa delle mischie costituite da cashmere, fibre animali speciali e lana: GB/T 16988 : 2013
- Analisi qualitativa e quantitativa di alcune fibre animali, lana, cashmere e yak e delle loro mischie per mezzo di cromatografia liquida ad alta pressione LC-ESI-MS: metodo proteomico MI-MI016 : 2016 secondo ISO DIS 20418 part1
- Cashmere:  determinazione della lunghezza media delle fibre metodo hand platoon:  GB/T 18267 : 2013 part 6.2.3.5
- Cashmere: determinazione delle impurità e del contenuto di peli ordinari: GB/T 18267 : 2013 part 7.2.3.1
- Determinazione del contenuto di olii grassi e residui vegetali nella lana lavata: GB/T 6977 : 1986
- Requisiti tecnici per la classificazione del grado di qualità delle fibre di cashmere e dei loro prodotti: SB/T 10629 : 2011

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Progetto co-finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020

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