3 aprile 2016

In Cina, cresce ancora la moda donna

Il Gruppo Brachi guarda al distretto tessile pratese e suona la carica

Dopo l’aumento record del 32%nel 2015, in Cina la moda Made in Italy per donna potrebbe crescere nel 2016 di un altro 25%, soprattutto nel comparto del middle luxury. A rilevarlo è il gruppo di distribuzione cinese IFFG, che ha aperto proprio in questi giorni una nuova fase di selezione di aziende italiane. Nel corso della prima fase, oltre 100 brand hanno stretto accordi commerciali con IFFG, che ha annunciato per settembre 2016 l’apertura del primo concept store a Shanghai.

Fin qui i numeri, che Brachi condivide con i suoi clienti acquisiti e potenziali non solo per dovere di informazione, ma per sottolineare le implicazioni di questo trend in via di consolidamento.
«La nostra sede operativa di Hangzhou è un punto di osservazione privilegiato per comprendere e gestire le complesse dinamiche del mercato cinese», spiega Giulio Lombardo, direttore commerciale e marketing di Brachi. «La vocazione internazionale del nostro laboratorio non ci fa dimenticare da dove veniamo. Mi riferisco al distretto tessile pratese, che vanta straordinarie eccellenze e una produzione orientata soprattutto al femminile, diversamente dal distretto di Biella che, invece, lavora principalmente per i brand di moda maschile. In Cina, oggi, la moda per donna è in grande esplosione e questo rappresenta per Prato una grande opportunità di sviluppo. Basta prendere coscienza dello stato di fatto e indirizzare la produzione là dove suggerisce il mercato».

Lo stato di fatto, come sottolinea Giacomo Gardumi, CEO di Retaily Shanghai, è che la domanda cinese sta cambiando. «Analizzando i dati del primo bimestre, si prevede nel 2016 una crescita del 25% nell'import cinese di moda italiana donna, concentrata soprattutto su capi di qualità ma di prezzo accessibile. Gli acquisti di moda italiana – ha spiegato Gardumi – interessano ormai un ampio strato di cittadini cinesi, certamente benestanti, ma non miliardari».

Facciamo notare che gli accordi commerciali proposti da IFFG ai marchi italiani, della durata di 5 anni, prevedono l'acquisto di prodotto vincolato al rilascio di un'esclusiva distributiva estesa a tutto il territorio cinese. Gli investimenti sono a costo zero per le aziende e IFFG garantisce prezzi più accessibili sul mercato cinese, vicini a quelli del mercato nazionale.

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