14 novembre 2014

Guida ragionata alle sostanze killer

Brachi e Process Factory fanno il punto sulle sostanze chimiche pericolose

Brachi e Process Factory – “alleati” nell’offrire alle aziende della moda e del tessile servizi di supporto sui temi della sostenibilità, di prodotto e di processo – fanno il punto sulle sostanze chimiche pericolose, quelle che alcune aziende “virtuose” si sono già impegnate a eliminare e quelle che già nel breve futuro saranno messe al bando per legge.
Il tema è quello strategico del chemical management, che impegna i brand del fashion e le aziende della filiera in modo sempre più stringente e reciprocamente vincolante.
“Il supporto offerto dal network è in questo senso una sicurezza, perché uniche sono le competenze di Brachi in materia di analisi del rischio, consulenza tecnica personalizzata e compliance dei prodotti”, sottolinea Primo Brachi, presidente del Gruppo Brachi. “Process Factory, d’altro canto, direttamente e attraverso 4sustainability, accompagna passo passo le imprese nella definizione di metodi e processi di CSR e Sostenibilità, compliance ai sistemi di gestione e D.Lgs. 231, codice etico sociale e ambientale”.

Alchilfenoli
Utilizzati nei processi di lavaggio e tintura, permangono a lungo nell’ambiente accumulandosi anche nella catena alimentare dell’uomo. Essendo affini agli ormoni estrogeni, possono interferire con lo sviluppo sessuale di alcuni organismi. Il loro utilizzo, per ora solo contingentato, sarà definitivamento vietato a partire dal luglio 2015.

Clorobenzeni
Usati nella produzione di vari coloranti, influenzano negativamente la funzionalità della tiroide, del fegato e del sistema nervoso centrale. L’esaclorobenzene, in particolare, è anche un distruttore ormonale. L’Europa ne limita l’utilizzo. Clorofenoli Servono per conservare e rendere più resistenti i tessuti. Sono estremamente tossici, dannosi non solo per l’uomo ma anche per gli organismi acquatici. L’Europa ne ha ridotto l’uso.

Coloranti azoici
Sono tra i coloranti più comuni utilizzati nell’industria. L’Europa li ha già messi al bando, perché rilasciano sostanze chimiche cancerose come le ammine aromatiche. Composti organici stannici Sono impiegati nella produzione di calzini, scarpe e indumenti sportivi per prevenire l’odore causato dal sudore. Contengono tribustagno, che si accumula nell’organismo arrivando a colpire il sistema immunitario e riproduttivo. L’Europa si limita per ora a contingentarne l’utilizzo.

Composti perfluoroclorurati
Sono impiegati per produrre tessuti e pelli idrorepellenti e anti-macchia. Molto difficili da smaltire, una volta assorbiti dall’organismo possono danneggiare il fegato e alterare la crescita e la riproduzione ormonale. Dovranno essere eliminati entro il luglio 2016. Ftalati Sono presenti in alcuni coloranti, impiegati anche per ammorbidire la gomma, la plastica e la finta pelle. Sono dannosi per la riproduzione dei mammiferi e possono creare problemi nello sviluppo testicolare durante i primi anni di vita. L’Europa ne vieta l’utilizzo solo nei prodotti per bambini.

Metalli pesanti
Nell’industria tessile, Cadmio, Piombo e Mercurio sono usati come coloranti. Assimilati dall’organismo, possono causare effetti irreversibili a danno del fegato e del sistema nervoso centrale. Il Cadmio e il Cromo Esavalente, inoltre, possono provocare l’insorgere di forme tumorali. Il loro utilizzo è soggetto a forti restrizioni, in vista della loro definitiva messa al bando entro il 2020.

Paraffine clorurate a catena corta
Usate nella rifinitura di pelli e tessuti, sono molto tossiche e di difficile smaltimento, mentre si accumulano con facilità negli orgnismi viventi. Il loro impiego è proibito in Europa solo in parte.

Ritardanti di fiamma bromurati e clorurati (PBDE)
Vengono usati per ridurre il rischio d’infiammabilità dei tessuti. Possono interferire con i sistemi ormonali della crescita e dello sviluppo sessuale. L’Europa ne limita l’utilizzo senza vietarlo del tutto.

Solventi clorurati
Sono utilizzati per la pulizia dei tessuti e per diluire altre sostanze. Altamente dannosi per l’ambiente e l’ozono, in particolare, sono tossici per il sistema nervoso, il fegato e i reni. Dal 2008, l’Europa ha ridotto l’uso di solventi clorurati sia nella produzione di tessuti, sia nel lavaggio.

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Brachi Process Innovation:
Progetto co-finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020

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